Salsomaggiore

GRANDE SOFIA! (MA BRAVA ANCHE ALESSIA)

 

La prima prova nazionale cadetti di Salsomaggiore ci dà modo di raccontare due storie.

Lo sport non è solo matematica, un’arida cronaca fatta di risultati e statistiche, ma può e deve farsi anche letteratura, racconto a volte oscuro, a volte esaltante di atleti che vivono la loro vita, si impegnano, fanno sacrifici ed hanno un loro modo di sentire, reagire, gioire o deprimersi. Sono persone, in questo caso giovani ragazze che si confrontano con il mondo e con le sfide che esso pone.

Non tutto può ridursi ad un podio, ognuno ha diritto di gioire per le sue (solo in apparenza minime) vittorie personali, ognuno in se stesso può essere un piccolo campione, un piccolo esempio.

A Salsomaggiore Sofia ce l’ha fatta, finalmente, forse quando neppure lei ci credeva più.

Perchè le delusioni ti segnano, ti scavano dentro, ti tolgono forza e determinazione.

Sofia è una ragazza approdata alla scherma relativamente tardi, cominciando subito nella categoria ragazze (corrispondente circa alla 2a media) con il fioretto di metallo, trovandosi subito a confrontarsi con atlete che avevano iniziato da piccolissime e avevano il braccio già tutt’uno con il fioretto per esperienza e automatismi acquisiti.

In due anni, anche in virtù di un fisico atletico e dell’entusiasmo della neofita, aveva bruciato le tappe giungendo a vincere una gara Interregionale a Fermo, battendo la concorrenza di forti atlete marchigiane e umbre, alcune delle quali oggi nel giro della nazionale.

Poi era passata nella categoria superiore dove si era trovata a tirare con atlete più grandi di un paio d’anni, con regole diverse e più “crudeli”, il taglio dopo i gironi iniziali, il passaggio alla fase successiva solo per il 30% delle atlete.

Sono stati due anni di avare soddisfazioni, tolta la promozione in B1 della squadra femminile di fioretto. Alcune sue compagne hanno mollato, altre si sono trasferite in società più grandi, poi c’era la scuola, il bisogno di socializzazione e amicizia e non è semplice fare sacrifici, allenarsi con costanza e continuità, spesso l’abbiamo vista stanca, sfiduciata, distratta o assente.

Ma a Salsomaggiore Sofia ce l’ha fatta, ha vinto la “sua” gara, con un girone praticamente perfetto

( 5 vinte e 1 persa) che la collocava in 28ma posizione nel ranking iniziale e con un ottimo +15 di differenza stoccate. Passava quindi di diritto la prima diretta e nel secondo turno batteva nettamente la sua avversaria, la trevigiana Scarpa (15-9). Era fatta, nonostante la sconfitta nel turno successivo (identico punteggio, ma a suo sfavore, contro la lucchese Di Riccio), finiva 37ma e ammessa di diritto alla prima prova giovani.

Ma anche Alessia è stata brava. Doveva superare una montagna, lei che ha iniziato con il fioretto di metallo ancora più tardi, lo scorso anno da allieva (terza media). La “sua” vittoria poteva essere il superamento del taglio, ma servivano almeno due vittorie nel girone iniziale per averne la garanzia. Una montagna, per lei inserita nel 1° girone, solitamente il più ostico, e con il ranking peggiore rispetto a tutte le altre. Serviva un’impresa e lei l’impresa l’ha sfiorata. Un incontro vinto, un altro perso a 3, mentre gli altri erano decisamente fuori dalla sua portata. Non è bastato, ma Alessia è al suo primo anno da cadetta, ne ha altri due per farsi le ossa e diventare senior, magari lungo questa strada in salita riuscirà a trovare anche lei le “sue” vittorie, le “sue” soddisfazioni. Intanto brava per continuare con coraggio e passione e per non mollare.

LE NOSTRE “CADETTE DI GUASCOGNA”


Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *