elisa vardaro

GRAZIE, CAMPIONESSA


Nel periodo pasquale il nostro Club Scherma ha ricevuto la gradita visita di Elisa Vardaro, fiorettista di valore assoluto e atleta della Nazionale, nonché amica della nostra maestra Violetta Piergiacomi, che è anche riuscita a ritagliare un pomeriggio per tirare con i nostri ragazzi. Alla fine dell’allenamento Elisa si è gentilmente prestata a raccontarsi e a rispondere a qualche nostra domanda.

I- Cos’è per te la scherma, Elisa?

E- La scherma è tutta la mia vita. Ho iniziato a 6-7 anni e quindi sono 21 anni che la pratico. E’ la mia grande passione e, per fortuna, è anche diventato il mio lavoro. In realtà il mio primo sport è stato il pattinaggio artistico al quale sono stata avviata dai miei genitori a 2 anni e mezzo, ma non mi piaceva ed ho chiesto ai miei di cambiare sport. La scherma è stata per me un colpo di fulmine, ricordo ancora le sensazioni provate il mio primo giorno di palestra. Ho cominciato da subito a vincere gare, ma accanto a questo, anche l’ambiente è stato importante: c’erano un sacco di bambini all’epoca nella mia società a Foligno ed eravamo un gruppo affiatato. Dopo le scuole superiori ho deciso di trasferirmi a Terni dal maestro Giulio Tomassini per continuare a fare fioretto ad alti livelli. Dopo due bronzi, uno nel Campionato Italiano Cadetti (2005), l’altro in quello Giovani (2008), nel 2009 ho vinto i Campionati Italiani under 23. Poi l’ingresso nella cat. Assoluti dove inizialmente ho fatto un po’ di fatica, i risultati non arrivavano, ma non ho mai mollato ed ho sempre creduto in me stessa. Oggi faccio parte del Gruppo Sportivo Aeronautica e quest’anno ho avuto belle soddisfazioni in Coppa del Mondo con un 16° posto al Grand Prix di Torino.

I- Quali consigli daresti ad un giovane che, come i nostri, pratica scherma?

E- Un’ottima definizione per la disciplina della scherma è “partita a scacchi con i muscoli”, perchè l’aspetto mentale e quello tattico sono importantissimi. Ma la prima cosa che consiglio ad un ragazzo è di divertirsi in pedana. Ancora adesso, vedo che quando per qualsiasi motivo non mi diverto, mi pesa l’impegno ecc., poi tiro male e perdo. La scherma dà ai ragazzi un’ottima disciplina e anche dalla sconfitta si può e si deve imparare. Poi, quando l’incontro è finito, si saluta e si stringe la mano all’avversario. E’ una regola molto importante, che altri sport non hanno. L’ultima cosa, come dicevo prima, è non mollare mai.

I- E ai genitori?

E- Seguire i propri figli ad una certa distanza, rispettando il proprio ruolo, quello dell’atleta e quello del maestro, senza invasioni di campo. I miei hanno fatto così.

I- Cosa farai da grande?

E- Intanto mi sono laureata in Scienze Politiche e sto facendo il biennio di Specializzazione. Mi piacerebbe fare l’Ambasciatrice, lavorare nelle Relazioni Internazionali. Inoltre mi piace insegnare scherma, quando posso a Terni tiro con i più giovani e provo a dar loro dei consigli.

I- Grazie Elisa della tua simpatia e della tua disponibilità


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